domenica 23 giugno 2013

Roma

Qualche tempo fa sono andata un finesettimana a Roma con degli amici.
Inizio con i gabbiani. La città ne era piena - sembravano i padroni - ed erano enormi! Mi ricordo ancora di uno ai Fori, in una zona dove solitamente ci sono gatti. Non c'era l'ombra di un micio e questo gabbiano sembrava una sentinella che controllava la zona. Quello delle foto è un altro, non ricordo se a castel Sant'Angelo o altrove.

A occhi chiusi...
E a occhi aperti! Rossi...come il sangue O.o



venerdì 21 giugno 2013

120 RedScale

Questo rullino l'ho scattato circa sei mesi fa. E sono riuscita a vedere i risultati solo ora. Nulla di che in realtà. Mi aspettavo qualcosa di molto più  magico dal mondo della sperimentazione analogica, ma probabilmente ci vuole una certa dimestichezza (e un cavalletto) per avere risultati decenti. All'epoca non avevo alcuna esperienza e di certo non giravo col cavalletto - di fatto non lo faccio nemmeno ora.
Ma veniamo alle foto.
Location: Villa Bardini. Uno dei più bei giardini di Firenze, ingresso gratuito per residenti, ridotto per studenti, se siete solo turisti amen, cazzi vostri.
Ah, non so come siano in realtà le foto. Cercavo le tonalità azzurroverdi più che quelle rossicce e quindi ho usato sempre tempi molto lunghi (e infatti alcune sono tremendamente mosse, cosa che, messo anche il fisheye, rende qualcuno di questi scatti un po' nauseanti). Insomma le ho fatte stampare e non me le hanno stampate tutte e quelle che mi hanno stampato hanno tutte tonalità rossastre tranne una. Scannerizzando da me i negativi invece vengono tutte su toni azzurrini. Bah. Metto entrambe le versioni.

Questa non si sa perché in laboratorio non me l'hanno stampata. Peccato, mi piace un sacco! e purtroppo con lo scanner perdo dettagli nel 120 =(  











Solstizio d'estate

Potrei studiare.
Potrei leggere.
Potrei dormire.
Potrei cucinare.
Potrei vedere un film.
Potrei uscire.
Potrei andare a comprare la cera con il buono che mi hanno dato a Marionnaud.
Ma non ho voglia nè di studiare, nè di leggere, nè di dormire. Cucinare è un'idea, magari tra un po'...Vedere un film implica stare in salotto, più caldo della camera, uscire adesso significa bollire.
Quindi parlerò un po' a vanvera sul blog.
Oggi è il 21 giugno.
Ovvero il solstizio d'estate. Il mio libro di Scienze del Cielo e della Terra della terza liceo definisce Solstizio l'istante in cui il Sole vero, nel suo moto lungo l'eclittica, raggiunge la massima o la minima declinazione. Nel caso del solstizio d'estate si tratta della massima declinazione. La declinazione del Sole altro non è che la distanza angolare del centro del Sole dal piano equatoriale, positiva se il Sole si trova nell'emisfero nord, negativa nel caso contrario. Pare che in terza liceo sapessi per bene questa roba e mi piacesse anche tanto. Ma tanto, eh! Eppure mi ricordo una cippa. Che rabbia. Comunque nel solstizio d'estate il semiasse nord della Terra è rivolto verso il Sole e forma coi raggi solari un angolo di 66° 33', l'angolo minimo durante l'anno. In questa posizione il Sole ha una declinazione di 23° 27' e i suoi raggi sono allo zenit a mezzogiorno alla latitudine di 23°27' N, sul parallelo detto Tropico del Cancro. Il dì ha la massima durata nell'emisfero nord ed entro il Circolo Polare Artico il Sole resta sopra l'orizzonte per tutto il giorno.
Nel caso qualcuno se lo stesse domandando ovviamente.
Ma astronomia a parte son quelle cose che affascinano. E quest'anno abbiamo anche quasi la luna piena (per esattezza sarà il 23 giugno). E sarà pure gigante, causa il raggiungimento del perigeo (perì : vicino, geo: terra; questo il massimo di greco che mi è rimasto). Insomma, figo. Adoro queste cose. Anche se insomma, la Luna è sempre lì, è sempre romantica e affascinante. Ci ho fatto caso l'altro giorno. Era di uno splendido colore dorato, il sole non era ancora tramontato, e lei se ne stava lì, come un'enorme fetta di formaggio. Era mozzafiato, valeva la pena soffermarcisi un po'. Oppure qualche tempofa. C'era luna piena, ero in centro, stava tramontando. Ero in piazza della Repubblica. E la luna si stagliava nel cielo limpido, incorniciata tra le case di via del Corso. Purtroppo non avevo nessun tipo di macchina fotografica per provare a catturare la magia di quell'istante. Poco male, me lo sono goduta e quell'immagine si è fissata ben bene nella mia mente. Sapessi disegnare...eh! 
Insomma, che l'inizio di questa estate sia meraviglioso e che lo siano anche i mesi a seguire!

giovedì 20 giugno 2013

Ninfee

Nell'ultimo rullino ho fatto ben due foto alle ninfee, in posti diversi.
Non me lo ricordavo.
Le ninfee sono fiori che mi hanno sempre colpita, così carini, dolci nella loro geometria.
Trovarli al giardino delle Rose è un conto, con tanto di ranocchio che non ha voluto farsi vedere ma in compenso ha fatto un baccano incredibile, trovarli nel laghetto sudicio sotto ai laboratori mi ha illuminato un paio di giornate. Entravo a laboratorio ed erano aperte, uscivo ed erano chiuse. Le foto non sono un granché ma ho deciso di pubblicarle lo stesso perché questi fiorellini mi hanno regalato più di un sorriso, e quindi se lo meritano.

Questa è quella del giardino delle Rose

Questo è invece il laghetto sotto al laboratorio. Di questa foto proprio non mi piace la composizione, avrei voluto un primo piano delle tre ninfee centrale, ma non avevo dietro il tele. Purtroppo girare con tutto il corredo è scomodo, sopratutto se poi hai da andare a laboratorio e dovresti lasciare tutto incustodito. Vabbe'..il risultato che avrei voluto è più o meno quello che ho ottenuto ritagliando la foto, ma con maggiore definizione.



 

mercoledì 19 giugno 2013

Rose

Seconda parte @ Giardino delle Rose. 
Questa volta in rosa.
E a furia di ripetere la parola "rosa" m'è tornato in mente un libro, "Rose da mangiare". Me lo ricordavo pure male, il titolo, pensavo fosse "Una rosa per Rose". 
E invece no. 
Però questa frase è scritta sul retro della copertina, quindi per averlo letto anni e anni fa non è andata male. 
E l'ho pure trovato subito nella libreria. All'epoca avevo rimesso a posto la stanza. Da cima a fondo. Organizzando la libreria per temi, quindi per autori (o per titoli, dovrei controllare). Con gli anni è tornato il casino, ma quei libri ormai letti sono rimasti dove li avevo messi, in ordine, se non fosse per quelli che ho via via aggiunto a casaccio, dove c'era posto.
Insomma, questo libro è un libro da tredicenni, capiamoci, non sto certo parlando di alta letteratura, scritti impegnati o analisi sociologiche. E' scritto a caratteri cubitali, nel caso tu abbia bisogno di fondi di bottiglia come occhiali. Io sono ipermetrope, ma vabbe', lo lessi lo stesso. Non ricordo se e quanto mi piacque e non lo rileggerò per renderlo noto (non perché penso di essere troppo in là con l'età per farlo, potrebbe essere divertente, ma è scritto davvero troppo grande. L'estetica ha il suo perché).
Ma ricordo la presenza di ricette al suo interno. Magari a quelle ci ridò un occhio.


Un bocciolo in fiore, al centro della foto, circondato da rose già sbocciate, da boccioli completamente chiusi.
Mi piace il contrasto tra il verde e il rosa, i colori brillanti.


Qui i colori sono invece molto più tenui, in parte perché effettivamente queste rose erano più tenui rispetto a quelle di sopra, quasi fucsia, in parte perché questa foto l'ho scattata dopo, in condizioni meteo diverse.


lunedì 17 giugno 2013

L'innocenza del bianco

Il giardino delle rose.
Non lo avevo mai ancora visto fiorito.
E' uno spettacolo. A patto di adorare due "f", ovvero fiori e Firenze (stavate già pensando male, eh?).
E' un piccolo angolo di paradiso, con i suoi posticini segreti.
Così, approfittando di una delle poche giornate di sole qualche tempo fa ci ho fatto un salto, macchina fotografica appresso.
Era pieno di gente. Sdraiata sul prato, a chiacchierare sulle panchine. Chi legge, chi disegna, chi, semplicemente, si gode l'aria fresca e il tepore del sole.
Chi, come me, fa foto.
Prima trance, tutto in bianco.


Adoro.
La mia preferita della serie, senza dubbio. I fiori sono stupendi, merito della natura,  colpiscono l'occhio perché a fuoco pieno solo loro, ben illuminati. E mi piace la composizione, il decentramento del soggetto. Non so cosa stessi pensando quando ho scattato, difficilmente ricordo il momento dello scatto, ma a quanto pare ha funzionato. Quantomeno per me!!!

Non è vero che è tutto in bianco. Qui c'è un po' di rosina, tenue tenue.
Forse sono tutte foto molto banali e basta e l'unica cosa che le salva è l'intrinseca bellezza dei soggetti, ma anche in questo caso mi piace la luce, come essa attraversa i petali. 

Trovo questa foto un po' buffa.
Le due rose sembrano due soggetti, uno che guarda in una direzione, l'altro in un'altra.
Uno guarda vicino le foglie che gli stanno davanti; l'altro si protende verso l'orizzonte, scrutando la vita non sua della casa di fronte.


domenica 16 giugno 2013

22 anni

Oggi è il mio compleanno.
22 anni, mica seghe.
Che poi a pensarci piglia un po' male.
Perché, a dirla tutta, negli ultimi anni non è che abbia compicciato chissà cosa. L'università va a rilento. Il resto più o meno bene, sono cambiata sotto tanti aspetti e ho scoperto cose importanti di me. Ma tant'è.
Non c'è poi molto da dire, sono sotto esame e quindi non ho particolarmente voglia di festeggiare. O meglio, c'avrei anche voglia, il problema è che il mio festeggiare quest'anno vorrebbe essere un picnic o una giornata al mare (o magari un picnic al mare) ma chi lo trova il tempo? Siamo tutti in sessione, quindi bona.
Comunque festeggiarsi è sempre (?) bene e dato che i regali li avevo praticamente già tutti ricevuti (e i dindini dalla famiglia, con cui ho preso lo scanner, e un paio di magliette e un magnifico foulard dalla mamma) ho pensato bene, dato che fa poco caldo, di comprare gli ingredienti per una torta semplice semplice ma tanto buona. Così da festeggiare e il mio compleanno e i 25 anni di lavoro di mamma.
L'unico problema è che di questa torta ho trovato la ricetta per una tortiera troppo grande per stare nel mio fornetto elettrico (quello della cucina è fuori uso da anni, ormai adibito a mobilio) e dato che non so se sono capace ad adattare le ricette ho lasciato intatte le varie quantità.
La prima volta che l'ho fatta s'è dorata all'esterno, cruda nella parte centrale.
La seconda volta pure.
La terza l'ho fatta con metà dose ed è venuta perfetta, niente increspature nel centro, però molto più bassa (il bello di questa torta è che viene altissima!).
Poi l'ho fatta al cioccolato per portarla ad una festa e ho scoperto che col cacao perde in morbidezza (da aggiungere un po' di burro forse?) anche se questa volta si era cotta decentemente (ma si era spaccata comunque nel centro).
L'ho rifatta a metà dose al cacao per una cena tra amici pensando di andare sul sicuro e invece no, si è spaccata anche questa volta, sebbene sia riuscita a cuocerla bene.
Questa volta ho deciso di andare sul dosaggio classico e di diminuire la temperatura del forno aumentando il tempo di cottura. Alla fine l'ho cotta per un'ora a una temperatura media di 140°. Ed è venuta perfetta, dorata in superficie e cotta bene dentro.

La ricetta l'ho presa da qui


Lascio anche una foto, a mio avviso un po' malinconica, recuperata tra quelle del rullino sfortunato e che, una volta ritoccata qua e là, ha un suo perché. L'unico neo è che non ricordo assolutamente dove l'ho scattata, forse all'orto botanico?


sabato 15 giugno 2013

Portait

Nel rullino scattato al giardino degli Iris c'erano anche un paio di ritratti.
Il soggetto è sempre la Bea, che si presta volentieri in quanto anche lei appassionata di fotografia.
Coltiviamo la nostra amicizia tra scatti, chiacchiere e scampagnate nei dintorni di Firenze.

Questa foto mi piace, purtroppo però le ho tagliato i piedi
(che errore da principiante! nemmeno i bambini...)
e sono sicura che ci fosse un modo migliore di sfruttare
la geometria che crea il filo di protezione dei fiori...
ma ancora non capisco quale.
Be', qui aiuta il soggetto.
Un bel sorriso, una pellicola in bianco e nero
e il gioco è fatto.

venerdì 14 giugno 2013

Fiori in B/W

Fiori in bianco e nero.
Lo avevo accennato qui.
L'aver sbagliato a selezionare gli iso non ha compromesso le foto (questo grazie alla pellicola, non a me).


Purtroppo non riesco a caricare parte delle foto perché le ho acquisite con una risoluzione tale (2400 dpi) che risultano troppo pesanti. L'unica che metto l'ho acquisita a 300 dpi e anche ce n'erano un paio davvero belle che volevo mettere mi fa troppa fatica riscannerizzare i negativi. Però se volete vedere le altre le trovate su Flickr

giovedì 13 giugno 2013

PACE

PACE.
Perché in una delle foto che seguono compare la bandiera della pace.
Perché questo rullino è stato un disastro, ma capita.
Perché "pace" è il significato del mio nome.
Comunque.
C'era una volta un rullino con tanti problemi.
Si è rotto e ha preso la luce molto probabilmente in fase di estrazione.
Oppure no, come è andata è andata, i risultati non sono stati un granché sia per difetti di tecnica - se così si può dire dato che non miro a imparare una vera e propria tecnica - sia perché parte di quelle immagini che si salvano per nitidezza be', non sanno proprio di niente.
Non ricordo nemmeno se il rullino era da 24 o 36, ma quello che salvo è ciò che segue

La mia micia, Virgola.
La foto è ritagliata, perché la parte
destra era tutta bruciata.
Nonostante questo rimane un
discreto profilo,
mi spiace però aver perso
il resto del corpo e
la bandiera della
PACE.

Fiorellini.
Probabilmente sarebbe definibile una brutta foto,
ma a me piace un sacco.
Ma tanto tanto tanto!
E infatti la metto in misura extra.
Certo, non si fosse sciupato anche il negativo..(quel giallo sulla sinistra è
un materiale appiccicoso che ci è finito sopra con cui il laboratorio aveva chiuso
la busta che conteneva i negativi..)

mercoledì 12 giugno 2013

Papavero

Foto fatta con compatta digitale con
davanti un filtro +5/+6 diottrie.
Successivamente modificata per non far vedere che tengo
in mano il filtro e sfumata in postproduzione
perché la compatta che ho non permette la regolazione
del diaframma.
Un fiore.
Rosso.
Un fiore rosso, come l'amore, la passione, che sbocciano in questa primavera in ritardo.
La fugace bellezza dei petali che appassiscono in poche ore, tolta loro la linfa vitale.
Non sono riuscita a salvarti, fiorellino. Le mie conoscenze di essiccamento fiori si son perse negli anni.
Rimane una foto e il ricordo dell'emozione.
E tanto basta. Non c'è così bisogno della parte materiale per ricordare quanto bello sia stato un momento.

Scanner

Il nuovo arrivato è lui, lo scanner Epson Perfection Photo V370. Alla fine ho rinunciato davvero al 500, che sebbene più figo si faceva pagare il doppio.
Dopo un primo momento di panico - su tutte le scansioni usciva un'orrenda linea blu che non era presente sul negativo - ho capito che probabilmente era un granello di polvere, ho pulito tutte le superfici e da-dan! scansioni effettuate!!
Sono tantotantotanto felice.
E quindi qualche foto




Iris
Accanto alla serratura automatica del cancello del garage sbocciano fiori.
E prendere la bici diventa una gioia!

A proposito di biciclette...questa non è mia, faceva parte di una mostra presente all'Ara Pacis nel giorno del Capodanno Romano (pure l'ingresso ridotto!)

Albero in fiore a Roma Capitale

sabato 8 giugno 2013

Attrezzatura

Dato che oggi non so che scrivere ma ho voglia di scrivere parlerò dell'attrezzatura che ho.
Questo perché sono in attesa dello sviluppo di un rullino, della stampa di un altro, che lo scanner che ho deciso di regalarmi per il compleanno sia di nuovo disponibile a mediaword. Forse è meglio così, probabilmente passerei le notti a scansionare e forse forse non sarebbe il massimo. O forse sì (maledetti loro che lo avevano finito! uffaaa!).
Comunque.
La mia avventura analogica comincia da piccola, con la macchina rossa della mamma, che ha il vetro del flash rotto a causa mia mi sa.
Poi ne ho finalmente una tutta mia. Credo di non averla nemmeno più in casa. Si ruppe e ne comprai un'altra, che ancora possiedo, ma che non si accende più.
Ho giocato con le polaroid. Mio babbo aveva quella seria e a me regalò la versione mini, stupendi piccoli fotogrammi che si impressionavano e sviluppavano subito.
Ma dato che ero un genio di bambina ci ho lasciato dentro le pile e addio piccola gioia verde (ebbene sì, la mia  polaroid è verde). Poco male, mi sa che ormai non troverei le pellicole. Quelle grandi invece credo si trovino, anche perché se non sbaglio l'impossible project è di questo anno...a meno che non abbiano cambiato il formato, ma non credo! Ma tanto non avendo la macchina non mi sono interessata...anche perché comunque le pellicole, se anche trovabili, costano davvero tanto. Le macchine no, nell'usato ho trovato anche roba a 20 euro. Ma non sono una collezionista, non voglio la vetrinetta piena, voglio oggetti vivi e da vivere. Quindi non me la sono comprata la polaroid.
Poi la digitale. Tardi eh, che avrò avuto 15 anni tutti. La vacanza studio in Inghilterra infatti  non l'ho immortalata molto. E così è nata un'amicizia che continua tuttora via web e con qualche gita per città italiane (Simo XD).
Poi anche quella digitale s'è rotta e l'anno scorso me ne sono regalata una nuova per Natale. Ero tanto tanto felice con i miei (suoi in realtà) 16 megapixel, ma insomma, tutta 'sta soddisfazione non c'era. I colori erano sempre gli stessi, e ok la postproduzione, ma non mi ha mai presa tanto...
Poi ho trovato la reflex. Una Cosina con l'obiettivo ammaccato (ma solo la parte in plastica, funziona perfettamente a patto di non volerci mettere filtri vari) che pensavo non facesse. Poi ho capito che sbagliavo io, la lasciavo su Lock e quindi non faceva, inoltre le pile per l'esposimetro erano belle che andate (ma nonostante il loro pernottamento nel giusto alloggio durato anni non hanno fatto danni, me felice!).
Inoltre la Diana, per quando non sai cosa vuoi e cerchi roba a caso come i light leaks. Che però diciamocelo, tanto carina (è azzurra!) però veramente tanto giocattolo. Non sembra nemmeno di fare foto. E infatti in sei mesi che ce l'ho ho scattato solo due rullini. Un 35 mm e un 120. Il 120 è quello che ho mandato in stampa, tutte foto fatte con l'occhio di pesce. E un altro è caricato da Aprile, ma ancora mi mancano 4 scatti. Ed è un 120 quindi in totale sono 12 gli scatti...eppure non li riesco a finire. Un po' perché è una macchina veramente poco luminosa e dato che è totalmente meccanica, senza esposimetro, be', servono giornate di sole pieno, cosa che è stata rara negli ultimi mesi.
Ora poi, con la nuova arrivata sarà ancora più difficile. Una Pentax ME Super con il seguente corredo:
obiettivo 50 mm
obiettivo 28 (grandangolo)
obiettivo 135 (tele)
cavalletto portatile allungabile
flash (di cui non ho capito l'uso)
Tutto questo per gentile concessione del mio zio che non ringrazierò mai abbastanza e che forse non ha capito quanto mi abbia fatta felice (tanto tanto tanto!!).
inoltre tra gli accessori della Diana (ho diversi obiettivi oltre all'occhio di pesce) ho raccattato il cavo di scatto remoto (anche se, anche su questo ho dei dubbi in merito all'utilizzo) così da poter fare lunghe esposizioni insieme al cavalletto.
e mi sono fatta fare dall'ottico da cui porto i rullini a sviluppare un filtro macro (non so se +5 o +6 diottrie, è un po' confusionario lui e secondo me ha scambiato le due lenti, però poco male, l'ho provato e ingrandisce tanto) da mettere sul 50 mm.
Insomma ho un bel po' di materiale per sperimentare!
L'altro giorno avevo appena finito un bianco e nero Ilford 125 Iso quando, nel riavvolgere la pellicola, mi rendo conto che l'avevo messa male. Probabilmente non ho fatto nemmeno una delle foto che credevo di aver fatto. Che palle.
Che c'entra, posso rifarle (erano quasi tutte di Firenze che, fino a prova contraria è dove vivo, quindi un soggetto a facile portata di mano), però uffa!
Insomma periodo di attesa (e non solo per cose fotografiche).
Della serie chi vivrà vedrà!

giovedì 6 giugno 2013

The past

Non so se è normale.
Quando mi piace una canzone la ascolto fino alla nausea. E fino alla nausea significa per ore, con vero godimento dei vicini.
E non sopporto il telefono. Lo lascio squillare, in attesa che quel suono, quel rumore, cessi.
Quando avrò una casa mia - prima o poi accadrà, vero? - niente telefono. A meno che non sia necessario per l'ADSL. Senza quella non credo di poter vivere.
Voglio dire, adesso che con i cellulari non si spende poi molto e nessuno, nonni a parte, chiama più sul fisso, perché averlo? Sarebbe più utile un fax.
Chissà poi come facevano tempo fa. Niente cellulari. Niente gps. Se non volevi essere trovato potevi davvero sparire. E la vita era sicuramente più piena di sorprese. Gente che ti dava buca e non sapevi perché e magari non potevi contattarla per giorni. Chissà come facevano a fissare.
Certo che questa dipendenza dalla tecnologia diventerà, se già non lo è, una malattia.
Questo autunno ero a fare una tranquilla passeggiata dalle parti del Chianti (credo, che ignorante sono in geografia!). E c'era questa donna che raccontava della sua gioventù. E te la immagini in un vestito a fiori lungo appena sopra il ginocchio, stretto in vita, mentre cucina quelle torte con cui arrotondava per stare a studiare da fuori sede. O mentre sale su una macchina senza servosterzo, un treno forse, alla volta di una città del lontano nord, chiavi di una casa di amici in una mano - hanno fatto uno scambio. Arrivano e aperta la porta di questa avventura trovano un americano in quella casa! S'era conservato le chiavi dall'estate prima...cioè, scene del genere chi cavolo le rivede oggi?
Forse nasciamo tutti in un'epoca sbagliata, forse non c'è un'epoca giusta di per sè e dobbiamo solo trovare il nostro spazio in questo mondo che a volte sembra tanto grande, a volte terribilmente soffocante.
Dovrei decisamente uscire.

martedì 4 giugno 2013

Finalmente non fa freddo

Nulla ti riempe l'animo, il corpo, come la musica.
Vibri con le vibrazioni nell'aria. Abbandoni il corpo a questo movimento che senti, non vedi, che è dentro di te, che è attorno a te.
Il suono caldo di un basso.
Avvolto nella dolcezza di quel sound ti senti al sicuro.
Sei coinvolto, anche tu parte di qualcosa, e ti senti protagonista, anche se non lo sei.
Attorno persone, tanta indifferenza.
L'appuntamento di una giovane coppia - sarà il primo? sarà l'ultimo?. Non si parlano. Non si guardano. Hanno preso un te. Le tazze, mezze vuote, bianche. Entrambi chini sul rispettivo smartphone si chiudono in un altro mondo, si lasciano vivere, ignari di quello che stanno perdendo. Magari hanno fatto una foto del concerto e la stanno condividendo. O forse lei è in chat con un'amica, raccontandole quanto lui sia stato gentile a portarla in quel posto con la musica dal vivo - tanti pezzi famosi rivisitati, sai? poi a me il rock non piace tanto, ma insomma, è piuttosto scenico, no? - a pagare una decina di euro per dell'acqua calda con un aroma di limone, che sì, è una follia, ma dopotutto siamo in vacanza, no?
E magari lui si sta organizzando gli appuntamenti della prossima settimana, guardando i risultati della partita che non ha visto, cercando quel concerto a cui andare con gli amici.
Qualsiasi cosa stessero facendo non erano insieme in quel momento. Vicini erano vicini, per carità, uno di fronte all'altro seduti su comodi divanetti di pelle - qui solo se mangiate - ma dove erano davvero?

Tutto questo per la serie mi faccio poche seghe mentali.

E poi la luce che si specchia nell'acqua, la bellezza di questa città.
Finalmente non fa freddo. 

domenica 2 giugno 2013

Sunny day

Ultimamente dormo poco. Due, forse tre ore a notte da qualche giorno a questa parte. E adesso non ho sonno. Bah, sono strana.
Comunque.
Ieri e oggi c'è stato il sole! Il SOLE, mica quello timido, che ti scaldo ma forse no, no, quello vero, caldo, che illumina tutto e tutti. Certo, proprio nel finesettimana eh...lo so, la maggiorparte della gente ne è stata sicuramente felice. Ed è proprio questo il punto: luoghi stupendi che si riempiono di persone.
Non sono così antisociale, è solo che mi piace godermi i miei posticini. Che so, senza vecchini che un c'è verso di superarli da quanto vanno piano stando ni mezzo, senza bambini che rischiano di asfaltarti mentre corrono - poverini loro, mesi che non giocano all'aperto, capiamoli - senza tutti questi cani che corrono a destra e a manca.
Comunque due splendide giornate. In quanto a tempo perlomeno.
In realtà due belle giornate e basta, giusto un po' d'ombre al pranzo di oggi, ma ormai ai pranzi di famiglia è routine.
Ieri sera sagra del cinghiale a Rignano e cavoli se è buono! Le penne e l'umido hanno vinto a mio parere, ma anche tagliatelle e brace hanno preteso spazio nel pancino (che alla fine scoppiava. ma potevo dire di no a panna e fragole? Decisamente no. Erano settimane che le volevo!).
E poi orrorifica partita a pingeponge, perché io so giocare (ahahaha!).
E altri due libri che non so dove metterò perché decisamente non c'è più spazio in camera, ma erano in offerta e li volevo entrambi da un po'...
E poi una pentax, tre obiettivi, un flash e un cavalletto.
Da orgasmo.
Avrei anche un paio di cose da dire sull'orgasmo, ma forse non rientrerebbe nel buon costume e dato che ultimamente sto dietro a regolamenti e bandi che sottolineano quanto esso sia importante lascerò perdere.
Questo mi ricorda che ho qualcosa da fare.
Oltre a studiare.
Oltre a comprare rullini. (Hanno chiuso la FNAC!)
Oltre a leggere libri.
Oltre a controllare i film che sono al cinema, compulsivamente (lo so che rimangono gli stessi da un'ora all'altra. Ma controllo lo stesso.)
Oltre a sperare che il meteo si sbagli, che domani ci sia il sole come oggi.