Dato che oggi non so che scrivere ma ho voglia di scrivere parlerò dell'attrezzatura che ho.
Questo perché sono in attesa dello sviluppo di un rullino, della stampa di un altro, che lo scanner che ho deciso di regalarmi per il compleanno sia di nuovo disponibile a mediaword. Forse è meglio così, probabilmente passerei le notti a scansionare e forse forse non sarebbe il massimo. O forse sì (maledetti loro che lo avevano finito! uffaaa!).
Comunque.
La mia avventura analogica comincia da piccola, con la macchina
rossa della mamma, che ha il vetro del flash rotto a causa mia mi sa.
Poi ne ho finalmente una tutta mia. Credo di non averla nemmeno più in casa. Si ruppe e ne comprai un'altra, che ancora possiedo, ma che non si accende più.
Ho giocato con le polaroid. Mio babbo aveva quella seria e a me regalò la versione mini, stupendi piccoli fotogrammi che si impressionavano e sviluppavano
subito.
Ma dato che ero un genio di bambina ci ho lasciato dentro le pile e
addio piccola gioia verde (ebbene sì, la mia polaroid è verde). Poco male, mi sa che ormai non troverei le pellicole. Quelle grandi invece credo si trovino, anche perché se non sbaglio l'impossible project è di questo anno...a meno che non abbiano cambiato il formato, ma non credo! Ma tanto non avendo la macchina non mi sono interessata...anche perché comunque le pellicole, se anche trovabili, costano davvero tanto. Le macchine no, nell'usato ho trovato anche roba a 20 euro. Ma non sono una collezionista, non voglio la vetrinetta piena, voglio oggetti vivi e da vivere. Quindi non me la sono comprata la polaroid.
Poi la digitale. Tardi eh, che avrò avuto 15 anni tutti. La vacanza studio in Inghilterra infatti non l'ho immortalata molto. E così è nata un'amicizia che continua tuttora via web e con qualche gita per città italiane (Simo XD).
Poi anche quella digitale s'è rotta e l'anno scorso me ne sono regalata una nuova per Natale. Ero tanto tanto felice con i miei (suoi in realtà) 16 megapixel, ma insomma, tutta 'sta soddisfazione non c'era. I colori erano sempre gli stessi, e ok la postproduzione, ma non mi ha mai presa tanto...
Poi ho trovato la reflex. Una Cosina con l'obiettivo ammaccato (ma solo la parte in plastica, funziona perfettamente a patto di non volerci mettere filtri vari) che pensavo non facesse. Poi ho capito che sbagliavo io, la lasciavo su Lock e quindi non faceva, inoltre le pile per l'esposimetro erano belle che andate (ma nonostante il loro pernottamento nel giusto alloggio durato anni non hanno fatto danni, me felice!).
Inoltre la Diana, per quando non sai cosa vuoi e cerchi roba a caso come i light leaks. Che però diciamocelo, tanto carina (è azzurra!) però veramente tanto giocattolo. Non sembra nemmeno di fare foto. E infatti in sei mesi che ce l'ho ho scattato solo due rullini. Un 35 mm e un 120. Il 120 è quello che ho mandato in stampa, tutte foto fatte con l'occhio di pesce. E un altro è caricato da Aprile, ma ancora mi mancano 4 scatti. Ed è un 120 quindi in totale sono 12 gli scatti...eppure non li riesco a finire. Un po' perché è una macchina veramente poco luminosa e dato che è totalmente meccanica, senza esposimetro, be', servono giornate di sole pieno, cosa che è stata rara negli ultimi mesi.
Ora poi, con la nuova arrivata sarà ancora più difficile. Una Pentax ME Super con il seguente corredo:
obiettivo 50 mm
obiettivo 28 (grandangolo)
obiettivo 135 (tele)
cavalletto portatile allungabile
flash (di cui non ho capito l'uso)
Tutto questo per gentile concessione del mio zio che non ringrazierò mai abbastanza e che forse non ha capito quanto mi abbia fatta felice (tanto tanto tanto!!).
inoltre tra gli accessori della Diana (ho diversi obiettivi oltre all'occhio di pesce) ho raccattato il cavo di scatto remoto (anche se, anche su questo ho dei dubbi in merito all'utilizzo) così da poter fare lunghe esposizioni insieme al cavalletto.
e mi sono fatta fare dall'ottico da cui porto i rullini a sviluppare un filtro macro (non so se +5 o +6 diottrie, è un po' confusionario lui e secondo me ha scambiato le due lenti, però poco male, l'ho provato e ingrandisce tanto) da mettere sul 50 mm.
Insomma ho un bel po' di materiale per sperimentare!
L'altro giorno avevo appena finito un bianco e nero Ilford 125 Iso quando, nel riavvolgere la pellicola, mi rendo conto che l'avevo messa male. Probabilmente non ho fatto nemmeno una delle foto che credevo di aver fatto. Che palle.
Che c'entra, posso rifarle (erano quasi tutte di Firenze che, fino a prova contraria è dove vivo, quindi un soggetto a facile portata di mano), però uffa!
Insomma periodo di attesa (e non solo per cose fotografiche).
Della serie chi vivrà vedrà!